Benedetta o
maledetta (a seconda dei casi e delle opinioni), la Noalese
è la strada che
conduce da Treviso a Padova. L’alternatività è
dovuta,semplicemente,in altri tempi,ad una scelta dei nostri desideri
: fermarsi o meno in quell’autentico tempio della travigianità
che era ed è il
ristorante Busatto.
Benedetta la dea
Fortuna (che si dice sia bendata,ma che, in questo caso,ha certamente
barato al gioco,praticando un forellino nella benda medesima…),che
ci ha elargito un simile bendidio,in una
villa padronale,
dalle semplici e gustose linee. Maledetta la sorte se il tempo non ci
perrnette di sostare al desco di Enos.
Sia che ci
fermassimo ai tempi dello studentato universitario, sia che
spizzicassimo il classico piatto di pesce, sempre e comunque il pesce
è ed era interpretato come dio comanda.
Perchè oggi,
signori miei,vi sono centomila osti e ristoratori che si cimentano
con la cucina di pesce.
Bene,un buon
novantamila ( e lo diciamo senza paura di smentite),non conosce
l’arte. L’arte è storia e cultura,conoscenza del proprio
mestiere,passione nelle scelte delle materie prime,profondo amore per
le tradizioni.
Tutte queste qualità
sono rimaste intatte nel tempo, così come lo stile,
inconfondibile,del servizio al cliente, spumeggiante,brioso, denso di
partecipazione.Un bellissimo banco comunica (alla trevigiana)
direttamente con la cucina, mettendo in mostra i piatti del
desiderio. Moltissimo sono ancora gli avventori che ‘spizzicano’
un piatto al volo,accompagnandolo ad un buon bicchiere di vino.
Da Busatto la
storia,la nostra storia, diventa cronaca quotidiana.Oggi, quando i
segni della continuità sembrano smarrirsi,non è poco !
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