giovedì 20 aprile 2017

Lele Ricato, il 'frutarioeo' de Frà Giocondo

Porta Frà Giocondo, nell’immaginario collettivo dei giovani degli anni ‘60, era il varco
verso il contado,una sorta di indicazione da percorrere in bicicletta per indirizzarsi,
lungo viale Luzzatti e Santa Bona Vecchia, verso il mitico Montello.
Certo ricordiamo l’Osteria Toniolo (nata come bottiglieria); il salone di sartoria di Carlo
Calzavara,l’elettrauto Tasca, ove Adriano, con pazienza, ricoverava la nostra antichissima
Topolino, accompagnata da Renzo, il burbero benzinaio di Porta Santi Quaranta, che fungeva
da nostro insostituibile ‘consulente’.
Ebbene, fra gli appunti di storia e di cronaca,non possiamo dimenticare Lele Ricato, il
‘frutarioeo’di questa contrada. Lele , me lo ricordo bene (eravamo a scuola insieme),
ha sempre rappresentato per me il ragazzo di stile, che piaceva alle donne, dotato di una
non chalance davvero proverbiale.
E questo stile Lele lo ha trasferito anche nel lavoro, così da trasformare la sua bottega in
un punto di incontro, dove , con maestria e intelligenza, sa destreggiarsi alla grande,
suggerendo, spiegando, senza mai dare l’impressione di essere invasivo o untuoso.
Insomma il Ricato è di un altro pianeta, rispetto a noi mortali, anche se opportunamente ‘cagnanizzati’.
Vorremmo quasi definirlo un dandy (non è una parolaccia, tutt’altro) : proprio di Lele,
infatti, è l’ironico distacco dalla realtà e il rifiuto nei confronti della mediocrità .
Il suo lavoro, in cui offre da sempre qualità ed eccellenza, lo sta a dimostrare.
Non si può parlare della contrada Frà Giocondo, senza includerlo in un viaggio fra i
protagonisti della storia e delle storie locali.
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