lunedì 17 aprile 2017

Le Mura di Frà Giocondo a Treviso

Nicola Cendron, in TREVISOTODAY, scrive : “Le mura di Treviso, 500 anni di storia. Perchè sono state costruite? Furono costruite 500 anni fa per difendere la città dagli attacchi nemici e oggi sono ancora ben integre malgrado il passare del tempo. Dopo un lungo periodo di abbandono e di degrado sono tornate a risplendere, negli anni 90' (con una lunga serie di restauri), diventando teatro di manifestazioni musicali ed enogastronomiche oltre a mantenere la loro vocazione naturale cioè quella di essere un luogo dedicato alle passeggiate e al jogging. Estate e inverno, sotto le folte e ombrose chiome degli antichi ippocastani. Parliamo di uno dei luoghi simbolo del centro storico di Treviso, ovvero le storiche mura che lo delimitano.Perché venne costruita questa opera così imponente, tra il 1509 e il 1518? La Repubblica di Venezia, sconfitta nella battaglia di Agnadello (14 maggio 1509) dalle truppe francesi della Lega di Cambrai, fu costretta a rinunciare ad espandersi nel resto d'Italia ma soprattutto doveva fortificare le sue più importanti città della terraferma. Tra queste appunto Treviso, un caposaldo che era nel mirino delle forze avverse alla Serenissima. Il progetto e la realizzazione dell'opera fu affidata al frate francescano Giovanni Giocondo da Verona (a cui è dedicato uno dei varchi attualmente esistenti lungo le mura). I lavori di realizzazione durarono nove anni e cambiarono il volto della città: vennero abbattute le mura medioevali e distrutti borghi ed edifici che si trovavano all'esterno della cinta muraria. In quella che è l'attuale periferia esisteva una sterminata spianata priva di case a alberi. Le nuove mura furono costruite a terrapieno, rivestito all'esterno da una spessa muraglia in mattoni, più economico e facile da usare rispetto alla pietra, ma anche più elastico per meglio resistere all'artiglieria. Una volta completate le mura, si diede avvio alle opere idrauliche. Fu deviato il corso del fiume Botteniga in modo da creare attorno alla città un profondo fossato e attraverso il complesso sistema di chiuse ancora visibile sotto il Ponte de Pria, in corrispondenza dell'ingresso del fiume in città, si poté, all'occorrenza, allagare la spianata circostante.
L'attacco delle truppe della Lega di Cambrai arrivò puntualmente nell'estate del 1511 e durò fino ad ottobre. Le opere difensive di Fra Giocondo resistettero e le mura nonostante il lungo assedio non subirono gravi danni. Cessato il pericolo i varchi di accesso alla città, tra il 1514 e il 1515, furono ridotti a tre. Oltre a porta Altinia che ancora oggi si connota come torre difensiva, i podestà di allora, Nicolò Vendramin e Paolo Nani, decisero di ricostruire, proprio per celebrare la vittoria, porta Santi Quaranta e porta San Tommaso con lo stile degli archi trionfali romani. In seguito il terrapieno delle mura fu adibito a pascolo e coltivazione. Solo durante il 1800 le mura presero la funzione attuale di lungo viale alberato dedicato al passeggio mentre i varchi furono trasformati in caselli daziari. Fino agli inizi del 1900 il collegamento tra il centro storico e la periferia era permesso solo attraverso le tre uniche porte. Solo in seguito si provvedette a creare ulteriori varchi che anche attualmente sono normalmente utilizzati per la viabilità.”

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