La Bottega dei
Ricordi
SANT’AGOSTINO
di Mirko
Trevisanello
La Chiesa di
Sant’Agostino, almeno all’epoca in cui ragazzo frequentavo ancora
le chiese,conosceva qualche momento di vivacità il 14 di
febbraio,festa di San Valentino,cui il bravo santo filosofo prestava
la sede, perché non esistono chiese dedicate al protettore degli
innamorati.
La sagra consisteva
in tutto e per tutto in tre bancarelle di giocattolini
insignificanti.S.Agostino per noi era anche piazza del Grano,che noi
consideravamo un vasto campo giochi, in quanto nelle giornate in cui
non c’era il mercato,era quasi sempre vuoto. Eccetto che quel
fatidico 29 settembre 1938, allorquando un grande podio a forma di
fascio littorio, situato a metà della piazza,divenne per poche ore
il centro dell’attenzione nazionale.Da quel podio infatti il Duce
arringò fieramente le poche migliaia di trevigiani in delirio e la
città ne fu letteralmente sconvolta.
Dicono che ci
fossero persino questurini del servizio speciale travestiti da
suore….tanto è vero che non furono poche le nuore del padreterno
ad essere guardate con diffidenza dalla gente.
Poi col passare
degli anni la mia Sant’Agostino cominciò a piacermi di più, per
via di una osteria sotto il portico, ‘ al Fornareto’,dove
assieme ai primi calici di buon vino che bevevo nella vita, cominciai
a godere delle mature grazie di una fantesca che prestava servizio
nell’abitazione di un noto dottore là presso….
Impossibile
dimenticarsi degli amici che con il loro sostegno finanziario
permettevano alla sgangherata redazione de Il Nuovo Cagnan di
sopravvivere col roseo foglio.
Li ricordiamo in
ordina sparso : Ghezzi (Articoli in plastica e per regalo) ; Pavan
(tessuti e tendaggi); Orologeria e Gioielleria Gobbetto ; Filiberto
Altinier ; Antonio Caratti (Frutta e verdura).
Il figlio del signor
Gobbetto continua l’attività : La Miniera si occupa soprattutto
di gemme, dell’analisi e del taglio di pietre preziose.
Ancor oggi è
possibile entrare nella pizzeria ristorantino della famiglia
Catello.La bontà e la buona accoglienza qui sono proverbiali.
I figli di un grande
artista,Mario De Nardi ( autore di pregevolissime incisioni
all’Acquaforte),
continuano la
tradizione della Lavasecco Sant’Agostino.
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