giovedì 28 luglio 2022

El Cortiveto dei Sbiri, negli appunti di Mirko Trevisanello

 


Mirko Trevisanello, direttore de Il Nuovo Cagnan, così raccontava nella pagina  degli Amissi del Cagnan,

El Cortiveto dei Sbiri.

"Diciamo subito che 'El Cortiveto dei Sbiri' (sull'origine e la storia di questo nome cercate altrove!),faceva da 'terra di nessuno' al quartiere San Nicolò. Una 'no man's land', in bilico armonioso,nota per i suoi locali, le vecchie architetture e lo spiazzo che ne costituiva il motivo toponomastico.

Ora molte cose sono cambiate,anche se le architetture sono sempre quelle di sempre e la gente è cambiata essendo quella di prima 'emigrata' altrove.E' bello, direi quasi consolante, ritrovare  due locali caratteristici  opportunamente ristilizzati e gestiti  come dovrebbero essere gestiti tutti i locali seri.

Parlo della Cantinota,un locale a dir poco stravagante dove vivanda e bevanda, vuoi per ricette speciali,vuoi per talento dei conduttori, rifuggono dall'usuale routine culinaria per collocarsi prepotentemente fra le specialità della 'gourmanise' nostrana e foresta.

Gianni, che della Cantinota ha fatto un piccolo gioiello di tavolo e di mescita, chiama un suo rosè l'Amico Frizzzz.... rendendo così, nel contempo,omaggio al suo prediletto Mascagni ed estasiando palati anche difficili.

La 'Madoneta' dei nostri giovanissimi tempi è stata rinnovata, grazie al cielo e ai valenti Stefano e Agostino in meglio.La clientela si è autoselezionata : bottiglieria e birreria funzionano in commovente unisono con la sapiente piastra per 'gosoessi' caldi. La Madoneta : tutti continuano a chiamarla così,ovviamente,in quanto sarebbe per lo meno pazzesco pretendere dai trevigiani di cambiare nome a una osteria.

L'Uomo più brutto,nuovo, originalissimo 'titolo',sarà eventualmente usato dai più giovani. In fondo questo si avvia a diventare un 'loro' locale.E, perchè no ? Un cenacolo di cose ancora ben vive e sanamente operanti, malgrado tutto....



Mirko Trevisanello

Nato a Treviso nel 1924. Ha frequentato il liceo scientifico perché dal Classico è stato buttato fuori nel 1941. Leva di mare ma... finisce in una banda di allegri guerriglieri di Tito. Poi è stato ferito, si è beccato un anno e venti giorni (sic!) a letto in un ospedale da prigionieri nel Meklenburgo. Ne ha passate di tutti i colori. Figlio, nipote, pronipote di pescivendoli e pescivendolo lui stesso. Nel 1946 esce "Bassa Marea", Poesie - prefazione di Giovanni Comisso, Edizioni Canova. Poi per "Treviso l'Altra" scrive un racconto lungo. Quindi, dopo miserie e traversie varie entra nella redazione di Treviso, e poi, di Venezia, del "Diario" di G[ianni] De Michelis.
Nel 1980 esce "Mi introdusse nella casa del vino" (Storie e volti di osterie trevigiane), Edizioni Altrarea, Treviso. L'anno seguente esce "L'Eros venerando", infelice aborto editorial-tipografico. E' stato corrispondente e inviato di "Milano-Sera" dal 1949 al 1954. Ha collaborato con "Paese Sera", "Unità", "Slobodna Dalmacija" (in croato), "Lotta Partigiana", "Radio Alfa". E' stato direttore responsabile di "Venezia 7", "Cagnan", "Pagine Venete" e altre testate. 
E' stato anche  direttore responsabile dei Telegiornali di "Canale 55" emittente TV di Pordenone. ha Ha Ha collaborato anche a "Il Popolo" di Pordenone, a "Tutto Pordenone", a "Friuli 7 giorni".

Nessun commento:

Posta un commento