Archivio Multimediale de Il Nuovo Cagnan /4
Cominciamo con un breve viaggio nella toponomastica dell'antica contrada di San Teonisto,San Nicolò e di Santo Stefano. Innanzi tutto via San Nicolò, compresa fra Piazza della Vittoria e Porta Calvi. Ovviamente la contrada deve il suo nome alla nota chiesa,il tempio monumentale di San Nicoò.Tempio
romano gotico che fu edificato grazie ai cospicui lasciti del Nicolò Bocasino che divenne Papa e prese il nome di Benedetto XI.Siamo nel XII secolo.
La chiesa, superba, fu eretta su progetto di fra' Benvenuto Celle e fu ultimata attorno al 1350.Le opere che custodisce hanno grande pregio e fama : affreschi di Tomaso da Modena , dipinti di Francesco Bassano,Palma il Giovane,Marco Vecellio e altri artisti. Nel Seminario adiacente la preziosissima Sala del Capitolo dei Domenicani,interamente affrescata da Tommaso da Modena. E' celeberrimo il cardinale Ugo di Provenza che inforca sul naso un vero paio di occhiali,sconosciuti a tutta la pittura precedente.
Nicolò da Rouen, altro cardinale,tiene in mano una lente di ingrandimento
Via Isola di Mezzo è compresa fra la via San Nicolò e la via Giacinto Longhin e corrisponde alla vecchia Calle dellamGuola o della Gola, dal nome della famiglia trevigiana- scrive Irene Boccaliero nel suo libro 'Le vie di Treviso' (Vert Editrice 1987). Le contrade di San Nicolò e di san Teonisto un tempo infatti erano divise in 'isole' : piccoli isolati che prendevano il nome della famiglia che vi risiedeva. Così Isola di mezzo deriva probabilmente dalla famiglia Mezzo, estensi trasferitisi a Treviso.
L'Isola di Mezzo e la Calle dell'oro, cioè l'odierna via dei dall'oro, sono stati i quartieri delle donne perdute. Via dei Dall'oro, che porta da via San Nicolò a via Longhin attraverso Piazza San Pio X,può aver preso il nome della professione di orefici della famiglia De Rido o Da Rigo.
Ma c'è anche chi fa derivare il nome dal debaroche in passato circolava per la presenza dei postriboli.
Vicolo dei Dall'oro collega la sua testè citata con Castelmenardo.Un tempo si chiamava Calle dei due portoni e poi divenne Via delle Oche. Affiancandosi sul corso del Siletto offriva infatti alle donne un comodo lavatoio sul fiume.
Non possiamo concludere senza aver parlato di Piazza della Vittorio che occupa un ampioslargo tra la via San Nicolò,D'Annunzio,Diaz e Cadorna.
Già Piazza Bressa e Piazza del Gesù, fu dedicata dal 1931 alla conclusione della prima guerra mondiale.Il monumento ai cadutisi deve allo scultore Arturo Stagliano.Un tempo la fisionomia della piazza era diversa : palazzo Bressa,la Chiesa di Santa Maria del Gesù,entrambi demoliti.Al suo posto
c'è oggi l'Istituto Tecnco Riccati. Dopo essere stata chiusa al culto per la soppressione dell'Ordine dei Riformati nel 1807 santa Maria del Gesù fu utilizzata come carcere,caserma per le truppe di cavalleria,intitolata al colonello Zambeccari e sede dei vigili del Fuoco.
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